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venerdì 28 ottobre 2011

Mulatu Astatke & The Heliocentrics














Non sono un esperto di musica. Il mio background musicale è variegato. Intorno ai 13 anni ho amato molto Celentano, e ascoltavo anche i cantautori italiani: Dalla, DeGregori, De Andrè. Qualche anno dopo è stata la volta di Battisti, Bennato, Battiato, Conte. Negli anni 80 anche grazie all'amico Enzo e ad alcuni dj illuminati (Radio Flash e Radio Torino Popolare), è stata la volta della New Wave (The Cure, Siouxsie and the Banshees, Sister of Mercy, Cocteau Twins, Simple Minds, Joy Division, Depeche Mode, David Bowie, Jesus and Mary Chain, The Smiths, Ultravox), e del Rock - Pop - Soul - Disco e R&B (U2, Alan Parson, Peter Gabriel, Elvis Costello, Blues Brothers, Marvin Gaye, Kool & The Gang, KC & The Sunshine Band, Diana Ross, Gloria Gaynor, Aretha Franklin, Louis Armstrong). E poi tanti altri: Elvis Costello, Tom Waits, Lou Reed, Patty Smith, Rem, Pogue, Psychedelic Furs, Roxy Music, Prince, Simon and Garfunkel, Sinead O' Connor... con escursioni nella classica di Beethoven, Mozart, Rossini... e nel Jazz di Miles Davis, Charlie Parker, George Gershwin, Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Archie Shepp.

Recentemente l'amico Alessandro mi ha fatto ascoltare un cd: “Mulatu Astatke & The Heliocentrics
Inspiration Information ” che mi è piaciuto molto. Lui è un musicista etiope, padre dell'Ethio Jazz, miscela di suoni Jazz e Latin con elementi di musica etiopica; loro una band crossover che realizza un mosaico di sonorità (come traspare dalla grafica della copertina del cd). Sono sempre stato per la contaminazione (fa parte anche del mio lavoro, accostare più discipline tra loro per rendere più ricco e stimolante il risultato finale) e in questo album c'è molta commistione. Ci sono molti strumenti e molti generi: ci sono chitarre, fiati, percussioni, voci, suoni psichedelici, black, funky, jazz ed elettronici. C'è molto insomma, da ascoltare più volte. Raffinato e contemporaneo.

Inspiration Information 3
Mulatu Astatke & the Heliocentrics

Strut/!K7 - distr. Audioglobe (2009)

mercoledì 26 ottobre 2011

Graphic Novel









E' con grande piacere che segnalo una serie di incontri che Il Circolo dei lettori di Torino, ha realizzato in collaborazione con la Scuola Holden, dedicati alla Graphic Novel ossia al "romanzo grafico"  dal 12 ottobre al 17 novembre 2011.
Questo filone del fumetto d'autore sta vivendo in questi ultimi anni in Italia (in Francia, già da molto tempo in realtà, ma si sa, oltralpe il fumetto gode di ben più ampia e giustificata fama), una costante popolarità.
Gli autori di tali incontri saranno:
- Posy Simmonds, ideatrice di Tamara Drewe;
- Davide Reviati (Morti di sonno, Dimenticare Tienanmen);
- Manuele Fior (Cinquemila chilometri al secondo con cui ha vinto il Fauve d'Or al Festival di Angouleme - l’oscar del fumetto e La signorina Else tratto da un racconto di Schnitzler);
- Craig Thompson, (Blankets) icona del mondo della graphic novel che presenta in anteprima il progetto Habibi;
- Mirka Andolfo e Fabio Celoni che presenteranno Il cacciatore di aquiloni, anche su Ipad;
- Lorenzo Mattotti, uno dei miei autori preferiti scoperto nel 1994 con Fuochi e La zona fatua, pietre miliare della narrativa disegnata.
Un plauso quindi a Sara Boggio curatrice di questa iniziativa.
Per chi fosse interessato:
http://www.circololettori.it/index.php?evt[page-displayItem]&id=259


venerdì 7 ottobre 2011

STEVE JOBS - I Am Alive and You Are Dead


















Non sono mai stato un fan della Apple.
Nel 1977 quando fu introdotto sul mercato il primo Personal Computer (l'Apple II) avevo 10 anni ed allora l'informatica era per pochi. A mio fratello intorno al 1982 fu regalato lo Zx Spectrum della Sinclair un home computer per videogiochi ma la grafica era troppo approssimativa perchè il mezzo potesse catturare il mio interesse.
Ricordo che quando mi accostai alla computer graphics intorno ai primi anni 90 il mondo si divideva tra chi utilizzava il Mac e chi Windows. Il Mac era il top per chi faceva grafica 2D. Ma chi, come me, era appassionato di 3D la scelta ricadeva su due alternative: o Silicon Graphics con le sue costose workstation grafiche (Indigo, Octane, ecc) e i relativi costosi software (Alias Wavefront, Softimage) o un comunissimo PC con sistema operativo DOS, prima, e Windows, poi, con Autodesk 3DStudio.
Da allora il gap tecnologico tra la grafica del Mac e quella di Windows si è sempre più ridotto ma la divisione (ideologica) tra i fans dei due sistemi è rimasta.
L'errore più grande della Apple di quegli anni fu quello di pensare ad un sistema chiuso dell'hardware e del software mentre il rivale Microsoft operava la scelta diametralmente opposta lasciando aperto il suo software ai contributi di altri sviluppatori (plug-in). Lo stesso discorso varrà per il 3D realizzato con sistemi Silicon Graphics/Unix rispetto PC/windowsNT . 
E' indubbio, però, che Steve Jobs sia stato un precursore: dall'invenzione del Personal Computer all'introduzione del mouse e all'interfaccia grafica ad icone, la società di Cupertino (California) ha operato una continua semplificazione dell'interazione uomo-macchina, raggiungendo con l'Iphone e l'Ipad una rivoluzione senza precedenti, grazie a schermi touch screen. Tale caratteristica, unita alla grande attenzione per l'estetica e al design del prodotto,  ha determinato il successo mondiale che tutti conosciamo.
Gli altri, poi, evidentemente, hanno copiato le visioni di Jobs.
Per non parlare poi della Pixar...

Concludo questo contributo con due immagini.
La prima, in apertura di questo post, è un omaggio alla sua memoria;
l'altra, qui sotto, è un disegno realizzato qualche mese fa per una T-Shirt:
al di là delle citazioni e dei rimandi ad alcune mie passioni e affinità elettive, (sono almeno una quindicina alcune già annotate in questo blog - chi le trova tutte mi conosce davvero) c'è un Leonardo da Vinci che tiene in mano un Ipad.

"Siate affamati, siate folli".
Steve Jobs (San Francisco, 24 febbraio 1955 – Palo Alto, 5 ottobre 2011)


mercoledì 5 ottobre 2011

ENRICO CASTELLANI


















Dal 14 Ottobre al 17 Dicembre 2011 la Galleria Tornabuoni Arte proporrà una magistrale retrospettiva dedicata ad Enrico Castellani attraverso 45 dei suoi capolavori.
Nel 1959 Castellani realizza la sua prima superficie a rilievo dando inizio alla sua personale poetica con la tecnica della “ripetizione differente-alternata” attraverso un’attenta scelta dello spazio tra i rilievi e le rientranze che conferiscono ritmo alle sue tele. Il ritmo appunto, insieme al tempo, allo spazio e alla luce sono i temi cari a Castellani che caratterizzeranno l'intero suo lavoro.
La ricerca artistica di Castellani (insieme a Piero Manzoni, Agostino Bonalumi e altri) è caratterizzata dal superamento dell'informale: la tela non è più superficie di supporto pittorico ma diventa essa stessa opera, forma e materia inarcandosi in introflessioni ed estroflessioni realizzate attraverso sottostrutture in metallo e legno che mettono in tensione la tela.
La tela di cotone viene infine campita uniformemente da colori acrilici monocromatici (spesso il bianco ma anche rosso, verde, giallo, blu, argento e oro) al fine di dematerializzare l'opera.
Definito da Donald Judd in un articolo del 1966 come il padre del minimalismo, Enrico Castellani è rigoroso nel metodo e semplice e pulito nel risultato; le sue "superfici" ritmano il tempo e lo spazio, si modificano con la luce e con il punto di vista dell'osservatore. Per me sono anche, in qualche modo, mistiche.

Per chi si trovasse a Parigi:
ENRICO CASTELLANI - Retrospettiva
dal 14/10/2011 fino al 17/12/2011
Tornabuoni Art
16, avenue Matignon, 75008
telefono:+33 153535151/50
e-mail: info@tornabuoniart.fr
sito: http://www.tornabuoniart.fr/