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mercoledì 16 febbraio 2011

Blade Runner (1)

Chi non ha visto Blade runner? Oggi parrebbe scontato, con decine di suoi epigoni, più o meno riusciti, ma allora, nel 1982, quando uscì nelle sale, fu una rivoluzione. Uno scenario fantascientifico non più asettico e "perfetto" ma sporco, caotico ed eternamente piovoso. Un mondo ridondante e contaminato nei segni, un pò barocco, che va verso l'entropia tipica dei romanzi dickiani, abitato da una popolazione multiculturale nella quale la distinzione tra l'umano e l'artificiale appare quantomai labile. Ci sarebbe molto da dire su questo film, sulla sua difficile realizzazione, sulle molteplici chiavi di lettura e sull'influenza che ha esercitato fin da subito sull'immaginario collettivo. Anche la produzione letteraria dell'autore del romanzo Philip K. Dick ("Cacciatore di androidi " - ma ben più significativo è il titolo originale "Do android dream of a electric sheep?" ) da cui è stata tratta la sceneggiatura del film, è stata ampliamente saccheggiata (non senza evidenti perdite). Le tematiche ossessive presenti nei suoi lavori degli anni '50-'70, in piena guerra fredda, sono le stesse che contraddistinguono la nostra contemporaneità: il rapporto tra realtà e finzione, tra umano e artificiale, tra l'umano e il divino.


Per chi vuole avvicinarsi all'autore di Cacciatore di androidi, Ubik, La svastica sul sole, segnalo in libreria in questi giorni:
Jonathan Lethem, Crazy Friend. Io e Philip K. Dick, minimum fax, pp.130, 14 €
Omaggio allo scrittore di fantascenza sottovalutato in vita e osannato dopo la sua morte (1982) e che aveva previsto tutto.

Affinità elettive (link ai video):
al cinema: The Truman Show (P.Weir), Alien (R. Scott), Matrix (fratelli Wachowski), Un oscuro scrutare (R. Linklater), Inception (C. Nolan).
romanzi: Tempo fuori luogo e Ubik (P.K. Dick), 1984 (G. Orwell)

Alcuni contributi sul web:
- http://www.philipkdick.com/aa_intro-it.html
- http://it.wikipedia.org/wiki/Philip_K._Dick
- http://www.blackmailmag.com/Philip_K_Dick.htm

martedì 15 febbraio 2011

Antony Gomley


Antony Gomley è uno scultore inglese che ha fatto del proprio corpo il punto di partenza per la creazione delle proprie opere. Il suo è un interesse profondo per la ricerca sui confini del corpo, sulla sua individuazione nello spazio e sulla sua forma sostanziale, sul dissolvimento dei confini tra persona e spazio, interno ed esterno, in uno sforzo costante di decostruzione e riconfigurazione della struttura corporea.
La fama dell’artista è legata alle sculture in materiali quali il piombo, l’acciaio, il ferro o la creta.
I suoi uomini sono composti da cubi paragonabili a pixel nello spazio, o a sfere pronte a dissolversi nell'aria, o a segmenti, retti o curvi, che delineano una figura antropomorfa stilizzata.
In altri lavori (in "Clearing" ad esempio) la materia invade lo spazio, i tubi metallici diventano segni grafici, scarabocchi tridimensionali che contaminano la realtà, enormi ragnatele di invisibili ragni meccanici. 

Antony Gormley
Clearing VI, 2010

Tubo di alluminio 16 swg

Installazione site specific presso Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze

Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin and White Cube, London

© CCCS, Firenze; Valentina Muscedra


In mostra :
Antony Gormley: Drawing Space
MACRO - Museo Arte Contemporanea Roma
26 Ottobre 2010 - 12 Giugno 2011
http://www.macro.roma.museum/mostre_ed_eventi/mostre/antony_gormley_drawing_space

http://www.antonygormley.com/

Architettura/Grafica
















Lebbeus Wood
ANARCHITECTURE: Architecture is a Political Act

Una folgorazione questo testo acquistato al Salone del libro di Torino del 1983.
Ritengo siano molti coloro che hanno un debito con questo autore.
Osservando i suoi splendidi disegni mi vengono in mente le architetture decostruttiviste di Ghery, Coop Himmelb(l)au, Hadid, Libeskind, Holl, Eisenman; e ancora: la pittura di Pollock, la scultura di Gormley, la grafica di Piranesi, i fumetti di Moebius...
Visionario.

http://lebbeuswoods.net/

Alcune immagini:


giovedì 10 febbraio 2011

Benvenuti / Welcome


                                       TM
Knowboards
      le tavole della conoscenza
è una mia personale visione sul mondo (delle arti).
Il nome del blog ha origine da un lavoro di qualche anno fa nel quale il mio studio (ONDESIGN) ha sviluppato e realizzato un espositore per Edisu (Ente per il Diritto allo Studio Universitario di Torino).
Ho ripreso quel nome e ideato la grafica del blog: un surfer contemporaneo cavalca la famosa "Grande Onda" di Katsushika Hokusai (ammirata recentemente al MAO - Museo d'Arte Orientale di Torino) su una moderna tavoletta (della conoscenza).
Buona visione

Luca 14/02/2011