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giovedì 3 marzo 2011

Little Nemo


Avevo 14 anni, o giù di lì, quando convinsi mio papà ad acquistare il bellissimo volume edito da Garzanti "Little Nemo" di Winsor McCay. Era piuttosto costoso e mio papà convinse il libraio a venderglielo scontato per via della copertina scollata. Per me fu una vittoria, e un'emozione enorme come quella descritta nella prefazione da Woody Gelman.
Il tratto di McCay mi piaceva moltissimo e le sue tavole sono ancor oggi, a distanza di più di 100 anni, straordinarie. Sorprendenti per fantasia, innovative per concezione (McCay fu un innovatore sia del fumetto che un anticipatore dei cartoni animati).
Little Nemo in Slumberland apparve per la prima volta sulla pagina domenicale del quotidiano americano New York Herald il 15 ottobre 1905 e divenne un appuntamento fisso e seguitissimo fino al 1911. Raccontava i sogni straordinari di un bambino, Nemo appunto, il quale immancabilmente alla fine di ogni sogno (e quindi di ogni pagina) finiva per svegliarsi ai piedi del letto costituendo un contrappunto stilistico e narrativo che lo caratterizzò per l'intera serie. Lo stesso accadeva con il suo fumetto precedente "Little Sammy Sneeze" nel quale le prime tre vignette costituivano la preparazione allo starnuto, la quarta lo starnuto e la quinta gli effetti secondo uno schema tipico dei fumetti dell'epoca in cui piccole variazioni richiamavano il movimento delle lastre fotografiche di Muybridge.
In Nemo invece McCay rivoluziono i canoni dell'epoca e resero lo spettatore non più soggetto passivo (anche nei confronti del neonato cinematografo) ma attivo e partecipe, anzi addirittura dentro la storia nello spazio fluido e infinito delle sue tavole disegnate.
Nel leggere i disegni di Little Nemo si avverte proprio questo: la volontà di stupire il lettore attraverso scenografie immaginifiche come quelle dei tanti Parchi di Divertimento frequentati per lavoro da McCay.
Egli fu senza dubbio un innovatore per le invenzioni compositive della tavola (la stessa inquadratura divisa in due vignette, la ripetizione del disegno in più vignette, le inquadrature atipiche, il ritmo delle vignette).

Quello che mi colpì fin dall'inizio fu la grande maestria di McCay nel disegnare in prospettiva e qualsiasi cosa gli venisse in mente: palazzi, città intere, animali di ogni specie, veicoli di vario genere e sotto tutti i punti di vista la sua fantasia richiedesse.
Si può dire che quel piccolo Nessuno esplorava ogni notte un fantastico Paese del Sonno che è anche per me è anche senza dubbio quello del Disegno.
Si narra che McCay fin da bambino disegnasse moltissimo, qualsiasi cosa, che avesse un'impareggiabile spirito di osservazione e una memoria prodigiosa che gli permisero, attraverso una tecnica senza pari, di padroneggiare con grande velocità il disegno.
Naturalmente sono molti gli omaggi a questo autore dai suoi colleghi contemporanei: Moebius, Mattotti, Giardino (little Ego), Igort, Spiegelman, ecc.


Consiglio a tutti gli amanti della grafica e del fumetto quindi, questo capolavoro Little Nemo in Slumberland attraverso due testi e invito chiunque legga questo blog a segnalarmi eventuali nuovi contributi
- Little Nemo, di Winsor McCay, Garzanti
- Little Nemo, 1905-2005 un secolo di sogni, Coconino Press

Alcuni contributi su internet:
- http://www.ubcfumetti.com/enciclopedia/littlenemo/
- http://www.stradanove.net/news/testi/fumetti-06a/fabrz0704061.html

Per gli appassionati di fumetto e illustrazione a Torino segnalo:
- Libreria/galleria del fumetto d'autore Little Nemo - via Montebello 2/d
- Libreria del fumetto Figuriamoci - via S. Massimo 2/b
- 901 COMICS RESORT  (Vittorio Pavesio Productions) - via di Nanni 49
- J.A.C.K. - Via S. Domenico 15B

2 commenti:

  1. Il volume della garzanti è stato uno dei miei più ardenti miraggi da appassionato. per un anno l’ho puntato nella vetrina del tappabuchi, in via sacchi. costava 80.000£. un giorno sono entrato, e non c’era più. questo volume è l’unica edizione italiana degna di quello che, probabilmente, è il parto fumettistico più geniale di tutti i tempi. l’anno scorso la free books ha pubblicato una selezione della precedente opera di McCay: sogni di un divoratore di crostini. forse per amatori…ma in uno dei suoi racconti, è rappresentata la prima sepoltura in soggettiva di tutti i tempi…ha 100 anni…impressionante.

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  2. Davvero superlativo tutto il lavoro di McCay, sia nel fumetto che nel cinema. I suoi cartoni animati erano interamente disegnati da lui e uno di essi (l'unico con Nemo protagonista) fu anche dipinto dallo stesso McCay direttamente sulla pellicola (!), probabilmente è il primo cartone animato a colori (non ricordo di preciso l'anno ma credo fosse del 1909 o 1911).
    Il volumone della Garzanti è uno dei monumenti in ambito fumettistico. Moebius riporta (in "The Art of Moebius" Bayron Preiss 1989) che nei primi anni '70 tutti i più grandi autori di fumetti europei ne avevano una copia e credo che l'edizione Garzanti a cura di ODB sia stata la prima antologia così ben curata e così ricca su Little Nemo mai pubblicata in Europa o forse nel mondo (ma forse riprendeva una edizione americana dello stesso anno).
    A proposito dei crostini ("Dream of The Rarebit Fiend") segnalo che qualche anno fa è uscita un'antologia curata dallo storico e critico tedesco Ulrich Merkl. Ha fatto un lavoro finissimo e ne ha ricavato un librone slogapolsi che fa sembrare il "LN" della Garzanti un tascabile. E' un librone di circa 5 Kg in inglese con apparati critici approfonditissimi e con centinaia di tavole del divoratore di crostini. Tavole fotografate degli originali dove possibile o da pagine di quotidiano. Tutte le immagini sono state restaurate e sono di ottima qualità grafica (al contrario della versione della free Books ripresa da un'edizione americana).
    Da "Dreams of" McCay ricavò anche 3 mediometraggi.
    Uno di questi (The Pet) ha come protagonista un animale che ricorda vagamente Godzilla come aspetto, mentre la storia sembra rifarsi a King Kong. E si parla sempre di roba di quasi cent'anni fa.
    Anch'io ripeto "impressionante".

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