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giovedì 15 novembre 2012

Love is a virus

 



 



Sono passate quattordici edizioni da quel Natale del 1998 quando le Luci d'artista fecero la loro comparsa a Torino diventando ben presto una delle manifestazioni più attraenti (e copiate, in Italia e all'estero) della città.
In quell’occasione, vincendo un concorso d’idee, realizzai l’installazione L'amore non fa rumore che viene allestita, ogni anno, in luoghi sempre diversi.
In questa quindicesima edizione di Luci d’artista l’installazione non è presente in città in quanto, come già accaduto negli anni scorsi (installata a Salerno e a Napoli) sarà altrove. Forse a Lione.
Ormai da qualche anno mi sono abituato a non averla più qui, vicino a me, ma un pò in giro com’è giusto che sia per un "figlio" che, diventato adulto, si conquista la propria autonomia.
Perciò, per sopperire alla mancanza, ho deciso di crearne una nuova, semplice e personale, riprendendo il filo del discorso iniziato allora con l'amore non fa rumore. Un fil rouge, luminoso e rosso appunto, che lo scorso natale recitava love is beautiful parafrasando il celebre film, squisitamente natalizio, it's a wonderful life di Frank Capra.
Quest'anno il tema dell'amore - che nel ‘98 era silenzioso perchè nato nel turbolento quartiere di S. Salvario a testimonianza di come spesso ciò che non fa rumore, che non si sente, non fa notizia - si fa più complesso, intrecciandosi con quello del linguaggio. L'amore come linguaggio dunque, e il linguaggio come virus, citando l'equivalenza che da Burroughs arriva a Laurie Anderson.

L'amore silenzioso del 1998, diventa consapevole con love is beautiful nel 2011 e contagioso oggi: love is a virus.
Paragonare la passione amorosa ad una malattia è un topos della poesia romantica.
Ma non è solo all'amore per la donna amata per la quale ci si può ammalare (Catullo, Carme LI) che mi riferisco: anche all'amore nella sua pienezza, all'Amore universale che come un virus, mi auguro, contagi il mondo intero.
L'installazione luminosa LOVE IS A VIRUS sarà visibile dalle ore 18 di giovedi 15 novembre allangolo tra Via Giulio e Corso Principe Eugenio.
Da quest'anno il progetto diventa partecipativo con l'invito, a chi fosse interessato, a contattarmi per allestire il proprio balcone, finestra o abitazione.
 

VUOI DIFFONDERE IL VIRUS? / DO YOU WANT TO SPREAD THE VIRUS?
 
L'amore non fa rumore, Largo Saluzzo, Torino, 1998
(foto Olivetti/D'Avico)

L'amore non fa rumore, Via Verdi, Torino, 2007
 
 




L'amore non fa rumore, Salerno, 2008


 

domenica 4 novembre 2012

Le metamorfosi del viaggiatore


Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma.
                                                                            Bruce Chatwin


Bella la mostra che in questi giorni, e fino al 2 dicembre, si può visitare a Milano. Una mostra - risultato di un precedente concorso - che, attraverso l'esposizione  di centoventitré opere singole, diciotto carnet di viaggio e nove fumetti, esplora il tema del viaggio: da quello interiore, a quello immaginario, da quello fantastico legato a una lettura o a una visione, a quello avventuroso e senza meta di chi non ha nulla da perdere. Viaggi low cost, viaggi mai realizzati, ricordi, viaggi sognati, estremi, solitari, interrotti, verso Oriente, coast to coast o anche solo nella propria città o nella propria stanza.
Una piccola sezione è dedicata anche al grande carnettista Stefano Faravelli che con i suoi magnifici taccuini ci porta in Giappone, Cina, Egitto, Marocco, Mali...
Quando li realizza, Faravelli include nelle sue pagine anche francobolli, biglietti di viaggio, etichette ed altri oggetti cartacei così da portare il mondo visitato dentro il taccuino. "Chiamo questo tipo di apporti «Lacrimae rerum». Dare loro spazio nelle mie opere vuol dire «ascoltare il pianto delle cose»”.

Scriveva Charles Baudelaire: “Nessuno è più adatto a gustare un paesaggio di colui che lo osserva per la prima volta, poiché la natura si presenta allora in tutta la sua estraneità, non ancora infiaccata da un troppo frequente sguardo”.
Come scrive Faravelli: Viaggiare con il taccuino, disegnando come faccio da anni, è il mio modo di risarcire il mondo -il creato- dall'usura dello sguardo «infiacchito».
E ancora: quando disegno un paesaggio, un bambù, divengo quel paesaggio, quel bambù.

E' verissimo.
Ricordo la prima volta in cui vidi Venezia nel 1988, ne rimasi così rapito che annotai sul mio taccuino:
"quando salii sul traghetto cominciai ad avvertire una strana sensazione...
ero sempre più assente, non ero più in me.
Ero in quelle pietre secolari, in quei legni, in quell'acqua profonda e lamentosa...
La Serenissima la chiamano, ma è una città spietata che ti rapisce il cuore.
E' meravigliosa, è crudele...
Perchè non sono una gondola?
Un gradino di una qualsiasi scalinata?
Anche l'ultima pietra di una città eterna?
E voler diventare un'oggetto non è forse la volontà più acuta di annullarsi?"

LE METAMORFOSI DEL VIAGGIATORE
Stati mentali, onirici e reali del partire < e del tornare >
Galleria Gruppo Credito Valtellinese - Corso Magenta n. 59 - Milano
dal 19 ottobre al 1 dicembre 2012

Orari
da martedì a venerdì 15.00 - 19.00
sabato 10.00 - 18.00
chiuso domenica e lunedì - INGRESSO LIBERO





Pierluigi Longo
Stefano Faravelli
Stefano Faravelli


Andrea Dalla Barba
Isabella Galeazzi
Marina Cremonini
Patrizia Manfroi
Marcella Brancaforte
Paolo Rui

 
Stefano Faravelli
Stefano Faravelli









domenica 21 ottobre 2012

VIDEOGAMES (2) - AMANITA DESIGN

 
Amanita Design è un piccolo ed indipendente studio che si occupa dello sviluppo di videogiochi nella Repubblica Ceca. Esso è stato istituito nel 2003 quando Jakub Dvorsky, laureato presso l'Accademia delle arti di Praga con un gioco flash online gratuito chiamato Samorost come il suo progetto di tesi. Nel 2005 Václav Blín si unisce come animatore e i due realizzano il seguito del gioco (Samorost2). Oggi fanno parte dello studio diversi collaboratori eccellenti: il musicista Tomáš Dvorák 'Floex', i programmatori David Oliva e Jan Werner, il pittore Adolf Lachman, l'audio maker Tomáš Dvorák 'Pif' e l'animatore Jaromír Plachý.
Oltre a giochi per computer, Amanita Design ha creato anche un paio di video musicali, siti Web, animazioni ed illustrazioni.

http://amanita-design.net/index.html

per chi volesse cimentarsi nel demo:
http://machinarium.net/demo/
http://botanicula.net/

giovedì 18 ottobre 2012

SPACE INVADERS / l'invasione dello spazio urbano


















Non sono mai stato una appassionato di videogiochi. Li ho sempre considerati un pò noiosi e ripetitivi. Mi piacerebbe molto più crearli. Ho un solo ricordo: 12-13 anni, vacanze in Puglia da Nonna Filomena e zio Franco, al Bar Fritz. Il Bar Fritz era (sic!) il più antico e bello di Cerignola (FG), fondato dal mio bisnonno materno nel 1904 e situato accanto al Teatro Mercadante dove Mascagni compose, intorno al 1890, "La Cavalleria Rusticana" e dove si potevano gustare gelati artigianali e cornetti strepitosi! 
In quel bar, tra la boiserie di inizio secolo e i grandi specchi serigrafati dalle immagini liberty dei liquori, qualche pomeriggio, giocavo con le "macchinette a gettone" a Space Invaders. Ricordo che la sera, quando andavo a dormire e chiudevo gli occhi, continuavo a vedere quei mostriciattoli alieni, in una sorta di perenne "fenomeno della permanenza dell'immagine" non solo sulla retina ma anche nella mente.
Forse qualcosa di simile è capitato all'artista francese di street art che si fa chiamare Invader (classe 1969, per l'appunto) che ha disseminato il pianeta di immagini formate da mosaici colorati che riproducono i tipici protagonisti del gioco nato nel 1978.

Maggiori info su: http://it.wikipedia.org/wiki/Invader

Vedere anche il film del celebre artista Banksy : Exit Through the Gift Shop

La mostra al Macro di Roma del 2010: http://www.wunderkammern.net/invader/invader.htm

A Torino (probabilmente di suoi epigoni): http://www.flickr.com/photos/mad-za/with/96361466/#photo_96361466

L'invasione pacifica (ben diversa da quella orrorifica del graffitismo urbano contemporaneo) è presente in oltre 40 città nel mondo: http://www.space-invaders.com/sominv.html
E continua...

To be continued..





venerdì 8 giugno 2012

Cinemagraph: oltre la morte.















Roland Barthes nel suo bellissimo saggio La camera chiara esamina il medium della fotografia fornendo
un personalissimo quanto acuto punto di vista.
"...la Fotografia rappresenta quel particolarissimo momento in cui, a dire il vero, non sono né un
oggetto né un soggetto, ma piuttosto un soggetto che si sente diventare oggetto: in quel momento io vivo
una micro-esperienza della morte: io divento veramente spettro.
Il Fotografo lo sa bene, ed egli stesso ha paura di questa morte nella quale il suo gesto sta per

imbalsamarmi."
E' per ovviare a questa immobilità che forse qualcuno ha pensato di animare una porzione dell'immagine
fotografica e trasformare la Photograph(y) in Cinemagraph.
Sebbene assomiglino alle GIF animate in realtà nelle Cinemagraph solo una porzione dell'immagine si anima e la fotografia da morte piatta, per dirla ancora con Barthes, si rianima e prende vita, anche solo per un istante, seppur reiterato all'infinito.
Ora, questa fotografia animata, la possiamo vedere sullo schermo di un computer, di un telefonino, di un Ipad o su una cornice digitale. Domani, forse, su un supporto simil-cartaceo come in una tradizionale foto.
Ma a ben pensarci lo abbiamo già visto ben 30 anni fa, al cinema.
Io lo ricordo in quel momento incantevole e fugace del film Blade Runner quando Deckard (Harrison Ford)
trova una foto della replicante Rachel (Sean Young) bambina insieme a sua "madre": per un attimo nella foto il vento spazza via le foglie, muove i capelli e disegna delle ombre sui loro visi.
Il tempo irrompe nella fotografia: è il soffio vitale. E' cinema.

Lo spezzone del film: http://www.youtube.com/watch?v=380x0hUqwTw

Alcuni siti dove poter apprezzare le cinemagraph:
http://cinemagraphs.com/
http://fromme-toyou.tumblr.com/tagged/gif

cinemagraph personale

venerdì 18 maggio 2012

LOGO, NO-LOGO, IPER-LOGO

Google doogle dedicato all'artista Nam June Paik










Parafrasando Marc Augè (la rete non è forse il non-luogo o iper-luogo per eccellenza?) voglio parlare in questo post dei Google Doodle. I doodle sono personalizzazioni del logo del motore di ricerca Google che vengono visualizzate sulla home page di Google in occasione di particolari eventi e feste o ricorrenze (per esempio l'inizio della primavera, Natale, Halloween, il Giorno della Terra, ecc.), o negli anniversari di importanti personaggi (come grandi scienziati o artisti) o di invenzioni e scoperte scientifiche. I Doodle possono essere "globali" cioè uguali in tutto il mondo o essere locali, ossia specifici per le versioni locali della home page di Google - in Italia ad esempio doodle sono stati dedicati a Manzoni, alle Olimpiadi invernali di Torino 2006, a Vivaldi, Fellini, Pomodoro (http://www.google.com/doodles/gio-pomodoros-81st-birthday), ecc. 
Il primo Google Doodle apparso sulla homepage del motore di ricerca è stato dedicato al festival del Burning Man il 30 agosto 1998.(http://www.google.com/doodles/burning-man-festival)
I successivi loghi di Google sono stati disegnati dal graphic designer Dennis Hwang che fu incaricato da Larry Page e Sergey Brin di disegnare, per il 14 luglio 2000, un logo raffigurante la presa della Bastiglia.
Alcuni sono molto belli ed originali sia per la grafica:
http://www.google.com/doodles/francois-truffauts-80th-birthday;
che per l'interazione animata:
1) http://www.google.com/logos/2011/lespaul.html realizzata per il 96º anniversario della nascita di Les Paul, inventore della chitarra Gibson attraverso una combinazione di JavaScript, HTML5, CSS, Flash (per il suono) e strumenti come theGoogle Font API, goo.gl e App Engine.
2) http://www.google.it/pacman/ il 21 maggio 2010 Google ha festeggiato il trentesimo compleanno del celebre videogioco degli anni '80 Pac-Man. È stato il primo logo interattivo creato da Google. A causa dell'alta richiesta da parte degli utenti del logo giocabile, Google ha rilasciato un sito dove è possibile giocare con le stesse funzionalità della pagina originale.
3) http://www.google.com/doodles/heinrich-rudolf-hertzs-155th-birthday155 anniversario della nascita di Heinrich Rudolf Hertz scopritore delle onde radio.
4) http://www.google.com/doodles/eadweard-j-muybridges-182nd-birthday il 9 aprile 2012, 182° anniversario della nascita di Eadweard Muybridge, il logo di Google diventa un filmato che imita lo Zoopraxiscopio, nella forma di un cavallo in movimento.
5) http://www.google.com/doodles/mothers-day-2012 bella animazione dedicata alla Festa della mamma del 13 maggio 2012.
6) http://www.google.com/doodles/alexander-calders-113th-birthday  dedicato allo scultore americano Calder è il primo Google Doodle realizzato con html5 e usando un browser aggiornato è possibile interagire con esso.
7) http://www.google.com/doodles/martha-grahams-117th-birthday è stata realizzata dal filmaker e animatore statunitense Ryan Woodward per ricordare la nascita della celebre ballerina e coreografa americana Martha Graham. 

Per chi volesse vederli tutti: http://www.google.com/doodles/finder/2012/All%20doodles
doodle personalizato dedicato ai miei 2 "monelli" Elena e Alessandro ;-)










martedì 17 aprile 2012

Die Neue Deutsche Comic-Kultur / La Nuova Cultura Fumettistica Tedesca


Comics, Manga & Co. è la mostra organizzata dal Goethe-Institut insieme a Matthias Schneider che testimonia la rinascita del fumetto tedesco attraverso i lavori di due generazioni di disegnatori: da un lato quella dell'avanguardia fumettistica (e indipendente) e dall'altro quella della generazione più giovane e sperimentatrice. Sono infatti soprattutto gli illustratori originari dell'ex Repubblica Democratica Tedesca a fornire nuovi impulsi estetici, sia riprendendo tradizionali procedure grafiche e tipografiche, sia utilizzando moderne tecnologie. Ne risulta una mostra molto interessante per la varietà delle tecniche, delle forme narrative e delle soluzioni editoriali adottate.
Come ormai da diverso tempo, emerge la necessità del nuovo fumetto (non solo tedesco) di utilizzare numerosi approcci estetici più vicini alla grafica, all'illustrazione o alla pittura attraverso l'uso di strumenti tradizionali (matita, pennello o carboncino) o contemporanei (tavoletta grafica e computer).

La mostra sarà esposta in tre sedi delle Biblioteche Civiche Torinesi dal 19 aprile al 23 maggio 2012:

Biblioteca Civica Centrale - Via della Cittadella 5, Torino - Tel. +39 011.4429812 / -13
biblioteca.centrale@comune.torino.it

Biblioteca Civica Cesare Pavese - Via Candiolo 79, Torino - Tel. +39 011.4437080
biblioteca.pavese@comune.torino.it

Biblioteca Civica Villa Amoretti - Corso Orbassano 200, Torino - Tel. +39 011.4438604 / -5
biblioteca.amoretti@comune.torino.it

Informazioni ed approfondimenti su:
http://www.goethe.de/ins/it/lp/prj/lit/itc/it8612922.htm

http://www.goethe.de/mmo/priv/9045871-STANDARD.pdf

Alcune tavole fotografate (impropriamente) a Torino Comics 2012

sabato 10 marzo 2012

Moebius - l'ultimo viaggio.

 

 

 

 

 

 

 


 



Oggi, il disegnatore e fumettista francese Jean Giraud, conosciuto anche con gli pseudonimi di Gir e Moebius, e padre del tenente Blueberry, di Arzach, e di moltissime altre straordinarie storie di fantascienza, è morto a Parigi dopo una lunga malattia. Lo ha detto all'Afp una delle sue collaboratrici. Jean Henri Gaston Giraud, questo il suo vero nome, avrebbe compiuto 74 anni il prossimo maggio.

Arrivederci, insuperabile artista della matita, ci ritroveremo, come amavi spesso disegnare, in un'altra forma e in un'altro universo.

http://www.corriere.it/cultura/12_marzo_10/morto-moebius_3a60f65a-6aad-11e1-8b63-010bde402ef9.shtml